Dal momento che la Magia si trova e viene praticata in tutti i popoli, e da sempre, qualcuno sostiene che essa sia la madre della religione, ma Cristiani ed Ebrei, come mostra anche la Bibbia, tracciano una netta distinzione.
Essi sostengono che la Magia si distingue dalla religione in quanto l’esperienza magica, più che un’esperienza del Divino o del sacro (ierofania), è un’esperienza del potere (cratofania), dove l’uomo manipola il sacro e lo mette al proprio servizio, ovvero ha la pretesa di «catturare» Dio stesso per porlo al servizio dei propri progetti magici.
La religione cerca l’esperienza del sacro per se stessa ed ha come termine di riferimento, almeno tendenziale, Dio o l’Assoluto. La Magia tende invece a ricercare il contatto con forze «occulte», considerate superiori al singolo uomo, ma possono essere manipolate e controllate accrescendo la potenza del Mago e dei suoi seguaci: lo scopo per cui si vogliono acquisire i poteri magici può essere di natura materiale (acquisizione della ricchezza o del dominio sulla altre persone) o nobile (miglioramento di se stessi e dell’umanità), e per raggiungere tali fini si mobilitano soprattutto una serie di divinità «intermedie», come Spiriti, Angeli, Demoni, fluidi, energie, potenze soprannaturali.
Negli Atti degli Apostoli si trova l’episodio di Simon Mago che, come molti altri, aderisce alla predicazione degli Apostoli e si fa battezzare. Meravigliato per i prodigi da loro compiuti, offre del denaro per ottenere quel potere, ma Pietro risponde: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai osato di acquistare con denaro il dono di Dio». Da questo episodio deriva il termine «simonia» riferito al commercio di cose sacre.
Il contesto della Magia dunque, secondo la Bibbia, è caratterizzato da una pretesa di appropriarsi e possedere con la volontà ciò che nell’esperienza religiosa può essere concepito solo come dono.
Quindi, la Magia parte dal presupposto di voler dominare le forze occulte, attribuendosi un potere sovrumano e cercando di affermare il proprio desiderio di potenza sulla Natura, il presente, il futuro, il prossimo, gli oggetti, gli eventi della storia e lo stesso mondo ultraterreno; in sostanza non è altro che il tentare di impadronirsi del potere stesso di Dio e di tutti i suoi requisiti, e cioè la vera e propria pretesa di sostituirsi a Dio.
Secondo il Documento del Magistero si possono individuare in particolare tre diverse forme di Magia:
★ «magia imitativa», secondo cui il simile produce il simile, ad esempio il trafiggere gli occhi di un pupazzo, accecherà la persona da esso rappresentata;
★ «magia contagiosa», si basa sul principio del contatto fisico: per influire su una persona, il Mago ha bisogno di qualcosa che le appartiene (peli, capelli, unghie, vestiti);
★ «magia incantatrice», che attribuisce un potere particolare a formule ed azioni simboliche. Inoltre, distingue la Magia in due grossi filoni:
1. «magia bianca», riguarda due campi diversi, il primo si riferisce ad effetti strabilianti ottenuti con metodi naturali, come giochi di prestigio, illusionismo… La Nota della CET ricorda che se i mezzi usati sono leciti ed il fine è solo di stupire, non c’è nulla di male. Diversa valutazione per il secondo settore, dove i fini da raggiungere sono buoni (soluzione dei problemi economici, d’amore, malattie), ma perseguiti con mezzi discutibili che portano al mondo della superstizione e della truffa (talismani, filtri, amuleti…)
2. «magia nera», ricorre ad evocazioni di forze demoniache, ed è indirizzata a scopi malefici: procurare malattie, disgrazie, morte, oppure pretende di piegare gli eventi a proprio vantaggio per conseguire onori e ricchezze. Il fine ultimo di questa forma di Magia è di trasformare gli adepti in «servi di Satana». Rientrano in questo ambito i riti a sfondo satanico culminanti nelle «messe nere».
La distinzione non è priva di ambiguità: per molti Maghi la loro Magia è sempre «bianca» e quella dei concorrenti sempre «nera»… Infatti la Magia in sé non è né santa né malvagia, è Magia punto e basta, ma di sicuro l’uso che se ne fa può portare grandi benefici oppure causare veri disastri.
Queste distinzioni operate dal Magistero, per chi studia la Magia come una Scienza Antica non hanno alcun senso, la Scienza non ha morale, semplicemente studia le Leggi e le sue Applicazioni, ma le Leggi Universali funzionano indipendentemente dalla morale: ad esempio, il lupo è cattivo per il pastore perché sbrana le sue pecore, ma non è cattivo nell’ecosistema naturale.
Le Leggi Universali della Magia funzionano come principi fisici, indipendentemente se le intenzioni siano buone o cattive, e l’applicazione delle Leggi dipende solamente dalle intenzioni del singolo individuo.
Possiamo definire modernamente ed in modo quasi scientifico:
✽ Magia Nera: polarità negativa – statica
✽ Magia Bianca: polarità positiva – statica
✽ Magia Rossa: polarità mista – dinamica
La Magia non ha pertanto nessun colore, la differenza sta unicamente nell’uso che il praticante ne fa. Se volessimo in qualche modo distinguerla, possiamo dire che esistono fondamentalmente due tipi di Magia, una costruttiva ed una distruttiva.
★ Costruttiva (per la crescita, luce, ” buona” o positiva) è generalmente fatta quando la Luna è crescente. Esempi di Magia costruttiva sono la protezione, la fertilità, il successo o la guarigione.
★ Distruttiva (per fermare la crescita, non necessariamente ” cattiva”, negativa) è solitamente fatta quando la Luna è calante. Questo tipo di Magia può coinvolgere l’inizio di processi curativi, la separazione, l’eliminazione di qualcosa, l’allontanamento.
La Magia intesa come forza e potenza è pertanto una sola, ma l’uomo racchiude in sé i duplici aspetti di bene e di male, e quindi anche la Magia si concretizza sotto forma di pratiche che si identificano nelle diverse espressioni.
In sostanza la Magia Nera è una Magia che si pone all’antitesi dello sviluppo e dell’evoluzione umana, nati come siamo per progredire e non per retrocedere. Nella Magia Bianca si utilizzano solo energie benefiche presenti in Natura. Niente animali morti né sacrifici, si appella solo al positivo e cerca di ottenere il meglio per le persone senza recare danni a terzi.
Chi opera la Magia Bianca non può tassativamente esercitare anche ritualistiche di Magia Nera, perché non è umanamente possibile conciliare tra loro riti blasfemi ed orazioni ai Santi…
L’applicazione di riti di Magia Nera comporta spesso anche dei gravi rischi chiamati “colpi di ritorno“; non solo si agisce negativamente su una persona che ne farà le spese, ma anche il Mago Nero stesso che ha eseguito il rituale ne subirà le conseguenze, attirando su di sé la malasorte.
“Male non fare dire o pensare mai,
perché tutto il male che farai ricadere su te stesso vedrai.”
Nella Magia la causa prima è la volontà del praticante. I fatti dell’esperienza sono tra loro collegati da un rapporto di causa-effetto, lo straordinario effetto elastico… e così, anche la Magia.
Posto questo discorso, rimane sempre da ricordare che la scelta e l’indirizzamento delle proprie facoltà, è sempre personale ed in tal senso non esiste una distinzione tra Magia Bianca o Nera, ma solo il libero arbitrio e l’assunzione di responsabilità del praticante.
Il dono più grande che la Creazione fece all’uomo è il Libero Arbitrio: ogni persona è libera di compiere le sue scelte. Ciò si contrappone alle varie concezioni deterministiche secondo le quali la realtà è in qualche modo predeterminata (destino), per cui gli individui non possono compiere scelte perché ogni loro azione è predeterminata prima della loro nascita (predestinazione o servo arbitrio).
In campo religioso il libero arbitrio implica che la divinità, per quanto onnipotente, scelga di non utilizzare il proprio potere per condizionare le scelte degli individui. Nell’etica questo concetto è alla base della responsabilità di un individuo per le sue azioni.
In ambito scientifico l’idea di libero arbitrio determina un’indipendenza del pensiero inteso come attività della mente, e della mente stessa dalla pura causalità scientifica.
Ma, qualsiasi siano gli ambiti, nessuno può essere soggetto a volontà altrui salvo che non sia convinto di esserlo. Sono le nostre credenze a dare potere ad altri su di noi, certo, alcune volte queste sono inconsce o frutto di ereditarietà comportamentale dei nostri cari.
Detto questo però, ogni convinzione si può mutare, utilizzando il nostro libero arbitrio come scelta di vita a cui debbono seguire comportamenti coerenti alla nuova scelta, nel senso che si deve vivere secondo la nuova scelta, per non essere soggetti a karma passato.
Fate attenzione a tutto il vostro agire… in pensieri, parole, opere e omissioni…
Data la lunghezza dell’articolo, il post è stato diviso in più pagine:
★ Info Post ★