✰ LIBRI sugli GNOMI ✰
Gli Gnomi appaiono frequentemente nelle fiabe della tradizione folkloristica germanica (per esempio nei racconti dei Fratelli Grimm), e sono generalmente rappresentati come vecchietti minuscoli e burberi, che vivono sottoterra e custodiscono tesori.
Uno dei testi moderni più celebri sugli Gnomi è il libro “Gnomi” (Leven en werken van de Kabouter) dell’illustratore naturalistico olandese Rien Poortvliet, e di Wil Huygen, che ne descrisse minuziosamente (“scientificamente”) usi e costumi, corredando la sua opera di splendide illustrazioni, le quali sono entrate nell’immaginario collettivo come rappresentazioni tipiche del Piccolo Popolo.
Secondo Poortvliet, gli Gnomi costruiscono case sotto le radici degli alberi, si dedicano a curare gli animali della foresta e conoscono gli usi medicinali delle erbe. Da “Gnomi” e dai successivi libri di Poortvliet, fu tratto il cartone animato David Gnomo, amico mio.
In diversi libri di Oz, a partire da Ozma di Oz, appare un malvagio “re degli gnomi”.
Tolkien ha usato il termine “gnomo” in alcune sue opere giovanili, per indicare la seconda delle tre schiere degli Elfi che intrapresero il loro viaggio verso Valinor; nelle successive stesure dei suoi racconti, Tolkien attribuì alla seconda schiera il nome di Ñoldor. Un’eco di tale precedente denominazione del popolo Noldor, si ritrova nelle appendici del romanzo “Il Signore degli Anelli”, nelle quali Dama Galadriel viene definita la più grande tra le donne gnomiche.
Gnomi molto primitivi e dispettosi sono quelli “di caverna” creati dalla fantasia di Francesca D’Amato, nel libro “Gnomi di caverna: i custodi dei tesori del sottosuolo”. Come gli Gnomi tradizionali vivono sottoterra, coltivano radici e custodiscono tesori, ma sono coperti di pelliccia e non usano vestiti.
Guido Gozzano racconta di Gnomi ne “La danza degli Gnomi”. Il racconto viene inizialmente pubblicato sul Corriere della Sera e poi nel libro “La danza degli Gnomi e altre fiabe”. Ne “La danza degli Gnomi” due sorellastre danzano con loro, una graziosamente, ricevendo in dono bellezza e ricchezza, ed una con malagrazia, venendo trasformata in un mostro.
Gnomi moderni, estremamente comici, sono quelli della trilogia del “Piccolo Popolo dei Grandi Magazzini”, di Terry Pratchett, anch’essi di provenienza extraterrestre. Gli Gnomi appaiono anche nel ciclo di Discworld, ancora di Pratchett; in queste opere, essi sono anche detti Goblin.
Nella saga di “Shannara” di Terry Brooks, le creature chiamate gnomi non corrispondono assolutamente all’immagine tradizionale del Piccolo Popolo.
Nel racconto esoterico “I Tarocchi degli Gnomi” (Torino 1988) di Giordano Berti, il protagonista è uno Gnomo chiamato Sichen, la cui avventura si sviluppa in dieci luoghi diversi, corrispondenti alle Sephiroth dell’Albero della Qabbalah.
Gli Gnomi appaiono anche nella serie di libri di Harry Potter, in particolare nel romanzo “Harry Potter e la camera dei segreti”, e sono presenti anche nelle due trilogie fantasy create da Licia Troisi, “Cronache del Mondo Emerso” e “Guerre del Mondo Emerso”. Nelle due trilogie gli Gnomi vivono insieme agli umani ed hanno anche delle loro terre natie, la Terra delle Rocce e la Terra del Fuoco. Lo gnomo più famoso di entrambe le trilogie è Ido, il maestro della protagonista della prima trilogia, Nihal.
Dalla descrizione fatta gli Gnomi del Mondo Emerso, essi arrivano come altezza al seno delle donne, e qui le donne Gnomo, a differenza degli Gnomi o Nani di Tolkien, le quali hanno la barba, sono molto belle.
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