Una bella mattina di primavera, una bambina uscì di casa per andare a raccogliere dei bei fiori, da regalare alla mamma e al papà. Mentre stava camminando sulla sponda del fiume, udì delle risa, allegre e spensierate.
La bimba seguì il suono delle voci e salì sulla collina. Più si avvicinava, più si incuriosiva. Ad un certo punto capì che chiunque stesse cantando e ridendo, si trovasse all’interno di una grotta, non lontano dalla cima della collina.
La bimba si avvicinò all’apertura, e per nulla intimorita sbirciò dentro. Vide un gruppo di Fate e Folletti, che danzava attorno ad un fuoco.
Dopo un attimo di stupore, la bimba scappò via, per andare a raccontare tutto ai suoi genitori. I due l’ascoltarono sgomenti. Sapevano che le Fate sarebbero tornate la notte stessa, per portare via la loro piccola: ogni mortale che vede una creatura fatata, è obbligato ad unirsi al Piccolo Popolo.
I genitori non rivelarono nulla alla bimba, ma si recarono immediatamente a consultare una vecchia saggia che abitava ai margini della foresta.
«Le Fate hanno solo una possibilità. Se non riescono a portare via la bambina la prima volta, non potranno più farlo, dovete fare in modo che nella vostra casa, ci sia silenzio assoluto questa notte. È l’unico modo per salvare vostra figlia» fu la risposta della vecchia saggia.
La mamma e il papà della piccola tornarono a casa e cominciarono ad assicurarsi che porte e finestre non cigolassero, che il pavimento e le scale non facessero nessun rumore, e che la piccola si addormentasse.
Dopo avere tolto gli orologi dalle pareti, i due si sedettero in salotto ad attendere che la notte terminasse. Quando le Fate arrivarono, la casa era completamente in silenzio. E stavano per andarsene, che un cagnolino che aveva avvertito la loro presenza, si mise ad abbaiare. Mamma e papà corsero allora nella camera della bimba, terrorizzati.
Il letto della piccola era vuoto, e capirono che non l’avrebbero mai più rivista.
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